A seguito dell’approvazione definitiva del Decreto Milleproroghe (DL 202/2024) da parte della Camera dei deputati il 20 febbraio 2025, è stato introdotto un nuovo obbligo per tutte le imprese: stipulare un’assicurazione contro i danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali entro il 31 marzo 2025. L’obbligo si applica anche alle imprese con sede legale all’estero ma con una stabile organizzazione in Italia.
Perché è stato introdotto l’obbligo assicurativo?

L’Italia è uno dei paesi europei più vulnerabili a rischi sismici e idrogeologici, con quasi il 94% dei comuni a rischio frane, alluvioni e erosioni costiere. Questo obbligo mira a tutelare le imprese, che spesso sono esposte a interruzioni delle attività causate da eventi naturali, limitando la dipendenza dagli aiuti pubblici e favorendo una maggiore resilienza economica.
A quali imprese si rivolge l’obbligo?
Il nuovo obbligo riguarda:
- Tutte le imprese con sede legale in Italia o quelle con sede legale all’estero ma con una stabile organizzazione in Italia, iscritte alla Camera di Commercio.
- Escluse dall’obbligo le imprese agricole, già coperte dalla normativa sul fondo mutualistico nazionale, e le imprese i cui beni immobili siano gravati da abusi edilizi.
Cosa deve coprire l’assicurazione contro i rischi catastrofali?
L’assicurazione deve coprire i danni diretti ai beni aziendali derivanti da eventi come terremoti, alluvioni, frane e inondazioni. La polizza protegge fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e terreni, contribuendo alla continuità operativa dell’impresa.
Benefici per le imprese:
- Protezione del patrimonio aziendale: garantisce la salvaguardia dei beni aziendali contro danni gravi.
- Continuità operativa: riduce i tempi e i costi di ripristino dopo un danno, consentendo una ripresa più rapida.
- Accesso a risorse pubbliche: le imprese assicurate sono avvantaggiate nell’accesso a contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubbliche.
- Gestione proattiva del rischio: stimola l’adozione di misure preventive e l’organizzazione delle emergenze per aumentare la resilienza.
Cosa succede in caso di inadempimento?
Le imprese che non stipuleranno la polizza entro il 31 marzo 2025 si espongono a serie conseguenze, tra cui:
- Perdita di contributi e sovvenzioni: le imprese non assicurate saranno escluse dalle agevolazioni pubbliche, inclusi gli aiuti previsti in caso di calamità naturali.
- Perdita di patrimonio aziendale: le imprese non assicurate dovranno sostenere interamente i costi di ripristino dopo un evento catastrofale, che potrebbero compromettere la sopravvivenza dell’impresa.
- Perdita di competitività: l’interruzione delle attività causata da danni non coperti potrebbe ridurre la competitività e la redditività aziendale.
Tempistiche di adeguamento:
Le imprese hanno tempo fino al 31 marzo 2025 per stipulare o adeguare le proprie polizze assicurative. Se la polizza è già in essere, l’adeguamento dovrà avvenire al primo rinnovo o al prossimo pagamento. È importante che la polizza rispetti i requisiti normativi, altrimenti dovrà essere sostituita o integrata con appendici.
Per maggiori dettagli si riporta di seguito il testo completo del decreto.